TESTIMONIANZE
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DAI VOCE ALLA TUA STORIA. È IMPORTANTE. La tua storia ha un valore che non si può misurare. Raccontacela per dare coraggio e speranza a chi pensa di essere solo nella sua battaglia. Insieme siamo più forti. |
DOTTORESSA MARIA STEFANIA DE PROPRIS
Sono Maria Stefania De Propris, biologo e medico, Specialista in Patologia Clinica, Responsabile del Laboratorio di Immunofenotipo presso la Sezione di Ematologia dell’Università Sapienza di Roma, e mi occupo della diagnosi e monitoraggio della Malattia Minima Residua delle emopatie maligne.
La mia collaborazione con AIL Roma è iniziata nel 1992, quando sono entrata in Ematologia come studentessa in biologia richiedendo una tesi di laurea al Prof. Franco Mandelli, un luminare nella cura delle leucemie acute: era un onore avere la possibilità di lavorare con lui e il suo entusiasmo è stato talmente contagioso da convincermi a proseguire i miei studi in questo campo.
Due anni dopo mi sono laureata con una tesi sperimentale che riguardava gli studi pioneristici sull’utilizzo degli Oligonucleotidi Antisenso nel Purging in vitro di midollo osseo nei pazienti con Leucemia Mieloide Cronica sottoposti ad autotrapianto di cellule staminali.
All’epoca non c’erano i farmaci intelligenti che ci sono oggi, che colpiscono solo le cellule leucemiche risparmiando la controparte normale, e le possibilità di cura e guarigione erano poche. Ho continuato ad occuparmi di Biologia Cellulare sotto la guida del Prof. Paolo de Fabritiis, sempre nel campo della Leucemia Mieloide Cronica, per poi dedicarmi a tempo pieno alla diagnostica Immunofenotipica delle Emopatie e della Malattia Minima Residua nelle patologie ematologiche acute e croniche.
Grazie al Prof. Robin Foà, la caratterizzazione biologica di tutte le leucemie acute e croniche è stata centralizzata nei Laboratori di Ematologia a cui oggi fanno riferimento più di 150 centri che aderiscono ai protocolli di cura GIMEMA.
Dopo aver conseguito una Specializzazione in Patologia Clinica e un Dottorato di ricerca in Scienze Ematologiche, nel 2003 sono stata dapprima assunta da AIL Roma, e poi ho fatto parte dei circa 110 dipendenti, tra tecnici, biologi e medici, che nel 2006 sono stati assorbiti dalla Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I di Roma grazie al prezioso intervento del Prof. Franco Mandelli, Presidente e fondatore dell’AIL.
Da allora molti progressi hanno condotto a una diagnosi di precisione sempre più accurata, con possibilità di cura e guarigione più alte. Per raggiungere tali obiettivi è stato fondamentale il ruolo di supporto di AIL Roma, un’associazione che sostiene la ricerca scientifica sulle leucemie e linfomi e che cerca di migliorare i servizi e l’assistenza socio-sanitaria in favore dei pazienti e delle loro famiglie con le cure domiciliari.
AIL Roma supporta l’Ematologia con spazi dedicati ai Laboratori e a una sala Crio per lo stoccaggio di cellule ingegnerizzate, utilizzate per terapie all’avanguardia come il trapianto con le CAR-T Cell di cui il Prof. Maurizio Martelli, attuale Direttore della UOC di Ematologia, è un riferimento in Italia.
AIL Roma promuove inoltre numerose iniziative finalizzate alla ristrutturazione di reparti e all’acquisto di strumentazioni, con contratti a tempo indeterminato e borse di studio per biologi e tecnici di laboratorio impegnati nella diagnostica ematologica. Infatti il Laboratorio di Immunofenotipo ha due tecnici di laboratorio interamente retribuiti da AIL Roma che mi affiancano nel mio lavoro.
Tutto ciò è possibile grazie soprattutto alla grande sensibilità e sapiente guida della Presidentessa Maria Luisa Viganò che è sempre molto attenta alle esigenze dell’Ematologia e si adopera affinché possano essere sostenute la ricerca e la diagnostica in campo onco-ematologico. Ringrazio sinceramente AIL Roma che fin dalla sua nascita ha supportato la Sezione di Ematologia dell’Università Sapienza di Roma e che continua ogni giorno a dare il suo instancabile e prezioso contributo senza il quale non avremmo ottenuto i risultati sperati.
Rivolgo inoltre un invito ai lettori a sostenerci per questi obiettivi perché una goccia assieme a tante altre fanno un lago.
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