I TUMORI DEL SANGUE
IL FUTURO SONO I FARMACI INTELLIGENTI CHE AGISCONO CONTRO LE CELLULE MALATE. |
I TUMORI DEL SANGUE
Le neoplasie ematologiche sono tumori che colpiscono le cellule del midollo osseo, il sistema linfatico e il sistema immunitario. Le neoplasie ematologiche derivano dalla proliferazione e dalla sopravvivenza di due principali citogenesi del sangue: linee di cellule mieloidi e linfoidi.
LEUCEMIA
LEUCEMIA
LINFOMI
I linfomi sono tumori delle ghiandole linfatiche. Essi si distinguono in due macro categorie: il linfoma di Hodgkin e i linfomi non Hodgkin.
Il linfoma di Hodgkin è frequente soprattutto nei pazienti di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Per stabilire la terapia è fondamentale
una diagnosi sicura, basata sull’esame istologico di una ghiandola linfatica asportata chirurgicamente.
La malattia può comportare la presenza o meno di segni sistemici, quali febbre, sudorazione profusa, dimagrimento e prurito. Valutato lo stadio della malattia, anche con indagini radiologiche (TAC e PET), si dà inizio a una terapia basata sulla chemioterapia che ancora oggi utilizza l’ABVD, associata o meno alla radioterapia. La guarigione si ottiene nel 70-80% dei casi.
I linfomi non Hodgkin possono essere di due tipi: quelli a basso grado e quelli ad alto grado di malignità. I primi, molto simili alla leucemia linfatica cronica, colpiscono ogni età della vita tranne l’infanzia. Essi vengono seguiti, in base alle caratteristiche cliniche e biologiche. Vi sono forme in cui si può tenere sotto osservazione il malato senza terapia, forme da trattare in modo blando, e altre da curare in modo intensivo. L’approccio terapeutico molto aggressivo è la regola per i linfomi ad alto grado di malignità, che possono colpire anche i bambini. Con le attuali strategie terapeutiche, che includono anche gli anticorpi monoclonali, la terapia consente di ottenere, con percentuali variabili in rapporto alle caratteristiche cliniche e biologiche del linfoma, guarigioni addirittura superiori al 70% dei casi.
LINFOMI
I linfomi sono tumori delle ghiandole linfatiche. Essi si distinguono in due macro categorie: il linfoma di Hodgkin e i linfomi non Hodgkin.
Il linfoma di Hodgkin è frequente soprattutto nei pazienti di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Per stabilire la terapia è fondamentale
una diagnosi sicura, basata sull’esame istologico di una ghiandola linfatica asportata chirurgicamente.
La malattia può comportare la presenza o meno di segni sistemici, quali febbre, sudorazione profusa, dimagrimento e prurito. Valutato lo stadio della malattia, anche con indagini radiologiche (TAC e PET), si dà inizio a una terapia basata sulla chemioterapia che ancora oggi utilizza l’ABVD, associata o meno alla radioterapia. La guarigione si ottiene nel 70-80% dei casi.
I linfomi non Hodgkin possono essere di due tipi: quelli a basso grado e quelli ad alto grado di malignità. I primi, molto simili alla leucemia linfatica cronica, colpiscono ogni età della vita tranne l’infanzia. Essi vengono seguiti, in base alle caratteristiche cliniche e biologiche. Vi sono forme in cui si può tenere sotto osservazione il malato senza terapia, forme da trattare in modo blando, e altre da curare in modo intensivo. L’approccio terapeutico molto aggressivo è la regola per i linfomi ad alto grado di malignità, che possono colpire anche i bambini. Con le attuali strategie terapeutiche, che includono anche gli anticorpi monoclonali, la terapia consente di ottenere, con percentuali variabili in rapporto alle caratteristiche cliniche e biologiche del linfoma, guarigioni addirittura superiori al 70% dei casi.
MIELOMA
volta che nel tracciato elettroforetico delle sieroproteine è presente una ipogammaglobulinemia (riduzione delle Ig) marcata.
MIELOMA
volta che nel tracciato elettroforetico delle sieroproteine è presente una ipogammaglobulinemia (riduzione delle Ig) marcata.
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